In via Festa del Perdono, 1 a Milano c'è la risposta italiana a Starbucks: Arnold Coffee.
Dopo anni e anni di speranze, qualcuno s'è preso il rischio di aprire un locale del genere nel Bel Paese.
Il bar è praticamente identico in tutto e per tutto a quello con la sirena a due code. Cambiano un po' i colori dell'interno (cosa poi non troppo vera, se si considera che i vari Stabucks' Stores sono un po' diversi l'uno dall'atro).
Anche il logo è vagamente simile. O meglio, più che simile, richiama lo stile del logo dell'azienda di Seattle.
Atmosfera rilassata, musica a basso volume, aromi invitanti, WI-Fi gratuito (dopo una breve operazione di registrazione, la navigazione è gratuita per un tempo -credo- illimitato), bagno pulitissimo e baristi cordiali (anche se un po' confusioari, ma si abitueranno).
E i nomi delle bevande?
Un esempio su tutti: al posto del Frappuccino, ho ordinato un Frappuccio. E questo la spiega tutta.
Una nota di colore.
Il locale, pur non essendo affollato nel senso tecnico del termine, era pieno. Gioca a favore, ovviamente, la vicinanza con la Statale, ma non ho visto solo studenti. Anzi.
In barba a tutte le persone (e dio solo conosce davvero il numero di esclamazioni come queste che ho dovuto sentire) che mi hanno detto "Noi italiani non beviamo quelle cose. Noi beviamo l'espresso. Non è un locale da italiani. blablabla", ovviamente senza mai essere entrati da Starbuck nella vicina Svizzera.
Bevitelo tu il tuo millilitro di espresso a un euro (2 monete da 50 centesimi per un millilitro di caffè, notiamo questo aspetto), io mi bevo un Caramel Macchiato light. O un Frappuccio. O qualsiasi altra cosa che non mi costringa ad avere la lingua di amianto e non mi obblighi a seccare la tazzina in 15 secondi e 2 decimi.
Mi è stato anche detto "O l'originale o niente".
Ok, tu aspetta pure i porci comodi di Mr. Schultz. O di fare un viaggio ogni tanto in un Paese civilizzato con Starbucks. Io nel frattempo vado a prendermi un Caffè Mocha.
Semmai la Sirena dovesse davvero approdare anche da noi, beh, sarà difficile scegliere.
Per ora posso dire di aver fatto una buona esperienza.
Poi si vedrà.
Non è compito mio occuparmi delle problematiche di proprietà intellettuale che Arnold Coffee dovrà affrontare nel caso in cui Starbucks (pur non operando in Italia) dovesse non gradire.
Nel frattempo io continuerò, nelle mie rare visite al centro della city, a servirmi da Arnold.
Come mi sarebbe piaciuto averne uno vicino alla mia cara Bicocca in questi anni...
Ecco alcune foto:
Arnold Coffee |
2 commenti:
Caro Andrea,
un amico mi ha segnalato il link al tuo post e dato che sono uno dei soci fondatori di Arnold non posso che ringraziarti per ciò che hai scritto.
Aggiungo solo alcune considerazioni personali che sono i motivi che ci hanno spinto a partire con quest'iniziativa:
1. se un modello ha successo in tutto il mondo con circa 14.000 punti vendita (di cui il 90% di proprietà) non c'è motivo per cui non possa funzionare in Italia;
2. non è nostra intenzione cambiare le abitudini di tutti gli Italiani ma dare la possibilità a chi vuole di bersi un ottimo caffè "alternativo" in un ambiente accogliente con wifi gratuito e starci tutto il tempo che vuole in assoluta tranquillità.
Grazie!
A presto!
Andrea
Sono in ritardo di ben tre anni, ma ho visto solo ora il tuo commento.
Ti ringrazio per aver utilizzato il tuo tempo per leggere il mio breve post.
A presto
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