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Il blog, dopo un brevissimo (purtroppo) periodo di argenteo splendore, diventa nero.
QUI il motivo.
In breve, in Nuova Zelanda un provvedimento legislativo consentirebbe di tagliare la connessione Internet a quei soggetti che possono aver infranto un copyright (chiunque: dal gestore di un sito dal quale si scaricano i torrent, alla casalinga che ha scaricato una canzone).
Praticamente senza possibilità di allegare la prova contraria.
Una cosa del genere è in discussione in Francia, mi pare, ma non ci giurerei.
Ora: infrangere copyright altrui è una cosa sbagliata. Sbagliatissima.
Ma se esiste il principio di proporzionalità tra danno e punizione, qui vi siamo veramente fuori.
Dal momento che per molte aziende, molti enti, moltissimi comuni mortali Internet è fondamentale, possiamo annoverare la possibilità di accedere alla Rete tra i diritti fondamentali dell'uomo. È informazione, ed il diritto all'informazione esiste.
In un bilanciamento per vedere a chi dar ragione, se all'artista danneggiato o al soggetto che rischia di vedersi tagliato fuori da Internet per una sciocchezza, io non avrei dubbi.
Per anni si sono fatte cause contro ragazzini, contro soggetti praticamente innocenti eppure i grandi paradisi dei torrent esistono ancora.
Allora con chi ce la dobbiamo prendere?
Ma fatemi il piacere, va.
Da qui il mio invito: black out. Usate un file nero per la vostra foto principale su Twitter e Facebook, rendete nero il vostro blog.
Magari non serve a un tubo, ma è un modo per esprimere il dissenso verso leggi che non mirano certo a difendere il copyright, ma semplicemente provengono in modo palese da lobbies, il cui unico scopo è la ritorsione.
"Hai osato scaricare un mio file?! Morte a te!"
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